giovedì 21 agosto 2008

How convenient is a nuclear plant ?

In a previous post, I started talking about the renewed interest in Italy about nuclear energy produced through fission. On this post, I wanted to say a few words on whether this choice would be convenient for other reasons.
First of all, according to the Energy Information Administration, by 2030, the contribution from nuclear energy production will go down from 15.8 % to 11.8 %. So
The UK have no intention to build new ones as well: British buildings equipped with solar, wind and other micro power equipment could generate as much electricity in a year as five nuclear power stations, a government-backed industry report showed.

In any event, estimated costs are about 6/10 billion euro per power plant (Wall Street Journal 30/05/08) , from E. On, German industry working on one in FInland and from Florida power and light, US provider.
Another thing to consider is that there are not so many mines of Uranium in the world. Three countries have about the 50%, Australia, Kazachistan and Canada. Then, Niger, Russia, Namibia, Uzbekistan, Usa, South Africa and China. Should be expect a New OPEC from the poorest coutries or a new energy dependence like Italy from Russia ?
How much will the cost of Uranium increase in 10 yrs ? According to IAEA, resources will be close to finish in the next 30/35 yrs.
It will be necessary other sources like Plutonium or torium, which are very costly and limited as well and convert to other technologies, like fast reactos.
It should also be considered that at the moment, the cost of raw Uranium is only 22% of the total processing cost an only 15% to the total cost.
These considerations do not take into account maintenance, security and safety and waste.

4 commenti:

stef ha detto...

Ciao Sergio. I dati che riporti sono i dati che i politici Italiani mostrano per opporsi al nucleare.

Le scorte attuali di uranio sono tali da supportare 85-100 anni, se continua a usare l'uranio tanto quanto si usa adesso. Se si decide di riprocessare e reclicare, allora si va avanti per altri migliaia di anni. 50% dell'Uranio arriva da Canada e Australia e in futuro la maggior parte arriverà dal mare. In aggiunta gli stati poveri e instabili non sono in gradi di fare l'arrichimento.

Il thorium non è limitato ne' tanto meno costoso. I reattori veloci sono una tecnologia acquisita. Tanto è vero che l'India ha sviluppato reattori veloci col thorium!!! Senza pensare che si possono usare altri materiali fissionabili-fertili e tecnologi e nuove. Mi viene in mente l'energy amplifier di Rubbia, e vari progetti di reattori sottocritici, naufragati penosamente in Italia.

L'unico problema del nucleare a fissione sono le scorie. Poi devono trovare anche gli ingegneri nucleari, visto che in Italia non li fanno più...

enrico ha detto...

sergio,
da quel che ne so in UK il governo ha deciso per un massiccio rilancio del nucleare. La differenza con l'Italia è che invece di parlare e far poco, in UK c'è stata una lunga consultazione a vari livelli, in cui in realtà chiunque, anche un semplice cittadino, poteva dire la sua. Dopodiche il governo ha preso la decisione. Ovviamente è stato molto criticato. Molti hanno detto che le consultazioni sono state una farsa e la decisione era già stata presa. In ogni caso il governo inglese ha preso una scelta precisa di politica energetica. Il problema energetico inglese (probabilmente molto diverso da quello italiano) può essere sintetizzato nel modo seguente: nel giro di pochi anni molte delle centrali nucleari in funzione dovranno essere smantellate, creando un deficit di energia più o meno del 30%. La domanda ovvia quindi era: come le sostituiamo ?
La risposta: nucleare non sovvenzionato dallo stato. Anche qui molti hanno detto che è impossibile fare del nucleare senza che lo stato ci metta i soldi, ma diverse società, tra cui l'EdF hanno raccolto la sfida.
Ovviamente prima che si vedano nuove centrali ci vorrà del tempo, ed ovviamente ogni decisione politica potrebbe essere rivaltata dal governo successivo (anche se ne dubito). Molti cori di protesta si sono alzati e molti giornali sono apertamente contrari, ma la vera differenza con la politica italiana è che il governo inglese ha il coraggio di prendere decisioni non proprio popolari.
Comunque vedremo se le centrali le faranno davvero (ovviamente il vantaggio con l'Italia sta nel fatto di avere già un industria nucleare in piedi).

sono stato un po' lungo...

ps domani è il mio ultimo giorno a LA...mi sa che un cielo così non lo rivedrò per un po'...

Sergio Gaudio ha detto...

Intanto mi fanno piacere i commenti, visto la scarsezza di informazioni in genere. Quindi piu' ne mettiamo meglio e'. Non preoccupatevi per la lunghezza dei commenti..
E' chiaro che certamente non ho la verita' in tasca, come Travaglio eheh.

Ste, dubito che i dati IAEA possano essere di destra o di sinistra, tantomeno dei politici italiani. L'IAEA afferma che la quantita' di Uranio disponibile scarseggiera' dal 2030/2035. Questo significa, non tanto che le centrali saranno inutili, quanto piuttosto che il prezzo dell'Uranio aumentera' moltissimo, questo e' il punto della questione.
Inoltre, l'India ancora non e' in grado di produrre energia su larga scala, nel senso che gli impianti di Torio sono in fase di sperimentazione.
Vorrei sottolineare che il Torio E' limitato. I dati (sebbene piuttosto parziali) dell'IAEA dicono che ci sono circa 4.4 milioni tons di Torio. Il Torio non e' fissile di per se'. Deve assorbire neutroni lenti per produrre U-233 che e' fissile. Inoltre il torio assorbe neutroni facilmente in elementi piu' lenti a decadere in U-233 e quindi il processo non e' privo di svantaggi e il costo di produzione e' piuttosto alto.
Insomma, il ciclo al torio non e' ancora commerciabile, questa e' la sostanza.

Enrico grazie. Le notizie del Guardian sono di giugno. Credo che l'articolo sia interessante perche' punta su micro-power equipment, che potrebbe essere una soluzione, anche se per il momento costosa.
Anche la discussione sulle proprieta' degli impianti nucleari indica ci sia un problema di costi che di opportunita'.

la questione invece del riciclo mi pare invece largamente sottovalutata, mentre potrebbe essere molto vantaggiosa. Ancora non ne so molto, nel senso che non so perche' sia cosi limitato. Prometto un post.. eheh..

Sergio Gaudio ha detto...

Enrico cazzo.. il tuo ps mi ha fatto venire un magone!! mannaggia la pupazza. e poi dici che uno non si deve incazzare con tutte le SaraFicocelli di questo mondo...
dopo il mal d'Arica, c'e' il mal di Los Alamos..mah ! vallo a capire come funziona il cervello..